1 giugno 2012

Recensione "This must be the place"


THIS MUST BE THE PLACE


Un film di Paolo Sorrentino.
Con: Sean Penn, Frances McDormand, Eve Hewson, 
Harry Dean Stanton, Joyce Van Patten, Judd Hirsch.
Dramma/commedia,  durata 118 min. –  Italia/Francia/Irlanda 2011.
Premio ecumenico al Festival di Cannes nel 2011; pluripremiato ai 
David di Donatello 2012 per la migliore sceneggiatura, migliore fotografia, 
miglior trucco, migliori acconciature, miglior colonna sonora (a David Byrne) 
e miglior canzone; oltre a numerose altre candidature.


Trama

Cheyenne è una rock star. Leader del gruppo Cheyenne & The Fellows, attivi negli anni ’80, nonostante i suoi cinquant’anni ed il suo ritiro dalle scene continua a travestirsi e truccarsi come quando saliva sul palco. Ansioso e depresso, vive una vita agiata e priva di stimoli a Dublino con la moglie Jane. Ma la morte del padre, con cui non aveva contatti da diversi anni per via del suo stile di vita, lo spinge a tornare a New York dove scopre che il genitore stava tentando di rintracciare da diverso tempo l’ufficiale nazista che lo aveva umiliato durante il suo internamento in un campo di prigionia. Cheyenne decide così di continuare la ricerca del padre.

Note e commenti

Uno sguardo annoiato, un po’ assonnato, una chioma nera sparata in aria alla bell’e meglio e una risatina stridula accompagnano l’intero film in un incontro tra ironia ed esistenzialismo, tra una vita pacata e una (solo apparentemente) modesta avventura. È qui che si trova Cheyenne, in una specie di limbo tra un passato da rock star e un futuro che non ha ancora deciso come trascorrere, forse tormentato dalla paura d’invecchiare; e nel frattempo si aggira carico di noia per tutta Dublino talvolta insieme all’instancabile e premurosa moglie Jane, o più spesso con la sua giovane amica e fan Mary, che copia il suo look ed il suo sciatto e noncurante modo di vivere.
Arrivato in America, Cheyenne si imbatte nei personaggi più stravaganti: un singolare uomo d’affari, un’anziana insegnante di storia moglie dell’ufficiale nazista, la nipote dello stesso ufficiale che vive sola con il figlio, l’inventore delle valigie con le rotelle, l’ebreo esperto “scovatore” di nazisti che lo aiuterà nel suo intento, ed in infine anche David Byrne. Un viaggio e degli incontri che daranno finalmente una parvenza di movimento al suo piatto stile di vita; una sorta di percorso di crescita per questo eterno ragazzo che si trova più a suo agio con i fans adolescenti.
Sean Penn nei panni del protagonista è una figura particolare, carica di dolcezza e fragilità, che risulta simpatica già alla sua prima apparizione grazie soprattutto al contrasto tra l’eccentricità del suo aspetto e le movenze stanche abbinate ad una vocina sottile. Così anche le sue ansie ed il suo continuo fare battute nonostante una depressione cronica che le rende impossibile essere divertenti, ma proprio per questo strappano al pubblico più di un sorriso.
Sempre con bagaglio alla mano, o con un peso qualsiasi,  oltre a quelli che si porta appresso dentro di sé. Una rockstar decadente, ma un personaggio indimenticabile che Penn interpreta magistralmente, diretto da un Sorrentino come al solito singolare ma pieno di talento, intimista e ironico, e sempre accompagnato da buona musica.
Nonostante una narrazione un po’ disgregata è un film riuscito, che lascia nello spettatore una piacevole sensazione di leggerezza e di buonumore.


Curiosità

This must be the place è una produzione internazionale: prodotto tra Italia, Francia e Irlanda, il film è stato girato in diverse location comprendenti anche gli Stati Uniti ed il Nuovo Messico.

Sorrentino e Penn si sono incontrati al Festival di Cannes 2008, dove Sorrentino presentava Il Divo e Sean Penn presiedeva alla giuria, promettendosi di lavorare insieme.

Paolo Sorrentino teneva molto anche alla partecipazione di Frances McDormand nel ruolo della moglie del protagonista, tanto da cambiare il copione e cancellare addirittura il suo personaggio dal film se l’attrice non avesse accettato di interpretarlo.

La giovane attrice Eve Hewson che nel film impersona una fan e amica di Cheyenne, è la figlia del cantante Bono Vox (vero nome Paul David Hewson), leader degli U2.

L’immagine del protagonista Cheyenne è ispirata a Robert Smith, leader dei Cure.

Le musiche del film sono state scritte dal musicista David Byrne in collaborazione col cantautore indie Will Oldham, compresi i brani della band fittizia The pieces of shit che sono però cantati da Michael Brunnock, un ragazzo trovato su MySpace.

Il titolo del film This must be the place è un tributo alla canzone omonima dei Talking Heads, la storica band di David Byrne.


Altri titoli di Paolo Sorrentino:

-       L’uomo in più (2001)
-       Le conseguenze dell’amore (2004)
-       L’amico di famiglia (2006)
-       Il divo (2008)


La frase

“Non sto cercando me stesso. Sono in New Mexico mica in India”



(a cura di Giorgia Braico)



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