THIS MUST BE THE PLACE
Un film di Paolo Sorrentino.
Con: Sean Penn, Frances McDormand, Eve Hewson,
Harry Dean Stanton, Joyce Van Patten, Judd
Hirsch.
Dramma/commedia, durata 118 min. – Italia/Francia/Irlanda 2011.
Premio ecumenico al
Festival di Cannes nel 2011; pluripremiato ai
David di Donatello 2012 per la
migliore sceneggiatura, migliore fotografia,
miglior trucco, migliori
acconciature, miglior colonna sonora (a David Byrne)
e miglior canzone; oltre a
numerose altre candidature.
Trama
Cheyenne è una
rock star. Leader del gruppo Cheyenne & The Fellows, attivi negli anni ’80,
nonostante i suoi cinquant’anni ed il suo ritiro dalle scene continua a
travestirsi e truccarsi come quando saliva sul palco. Ansioso e depresso, vive
una vita agiata e priva di stimoli a Dublino con la moglie Jane. Ma la morte
del padre, con cui non aveva contatti da diversi anni per via del suo stile di
vita, lo spinge a tornare a New York dove scopre che il genitore stava tentando
di rintracciare da diverso tempo l’ufficiale nazista che lo aveva umiliato
durante il suo internamento in un campo di prigionia. Cheyenne decide così di
continuare la ricerca del padre.
Note e commenti
Uno sguardo annoiato, un po’ assonnato, una
chioma nera sparata in aria alla bell’e meglio e una risatina stridula
accompagnano l’intero film in un incontro tra ironia ed esistenzialismo, tra
una vita pacata e una (solo apparentemente) modesta avventura. È qui che si
trova Cheyenne, in una specie di limbo tra un passato da rock star e un futuro
che non ha ancora deciso come trascorrere, forse tormentato dalla paura
d’invecchiare; e nel frattempo si aggira carico di noia per tutta Dublino
talvolta insieme all’instancabile e premurosa moglie Jane, o più spesso con la
sua giovane amica e fan Mary, che copia il suo look ed il suo sciatto e
noncurante modo di vivere.
Arrivato in America, Cheyenne si imbatte
nei personaggi più stravaganti: un singolare uomo d’affari, un’anziana
insegnante di storia moglie dell’ufficiale nazista, la nipote dello stesso
ufficiale che vive sola con il figlio, l’inventore delle valigie con le
rotelle, l’ebreo esperto “scovatore” di nazisti che lo aiuterà nel suo intento,
ed in infine anche David Byrne. Un viaggio e degli incontri che daranno
finalmente una parvenza di movimento al suo piatto stile di vita; una sorta di
percorso di crescita per questo eterno ragazzo che si trova più a suo agio con
i fans adolescenti.
Sean Penn nei panni del protagonista è una figura particolare, carica di
dolcezza e fragilità, che risulta simpatica già alla sua prima apparizione
grazie soprattutto al contrasto tra l’eccentricità del suo aspetto e le movenze
stanche abbinate ad una vocina sottile. Così anche le sue ansie ed il suo continuo fare battute nonostante una
depressione cronica che le rende impossibile essere divertenti, ma proprio per
questo strappano al pubblico più di un sorriso.
Sempre con bagaglio alla mano, o con un
peso qualsiasi, oltre a quelli che si
porta appresso dentro di sé. Una rockstar decadente, ma un personaggio
indimenticabile che Penn interpreta magistralmente, diretto da un Sorrentino
come al solito singolare ma pieno di talento, intimista e ironico, e sempre
accompagnato da buona musica.
Nonostante una narrazione un po’ disgregata
è un film riuscito, che lascia nello spettatore una piacevole sensazione di
leggerezza e di buonumore.
Curiosità
This must be the place è una produzione internazionale: prodotto tra Italia, Francia e
Irlanda, il film è stato girato in diverse location comprendenti anche gli
Stati Uniti ed il Nuovo Messico.
Sorrentino e Penn
si sono incontrati al Festival di Cannes 2008, dove Sorrentino presentava Il Divo e Sean Penn presiedeva alla giuria, promettendosi di lavorare insieme.
Paolo Sorrentino
teneva molto anche alla partecipazione di Frances McDormand nel ruolo della
moglie del protagonista, tanto da cambiare il copione e cancellare addirittura
il suo personaggio dal film se l’attrice non avesse accettato di interpretarlo.
La giovane attrice
Eve Hewson che nel film impersona una fan e amica di Cheyenne, è la figlia del
cantante Bono Vox (vero nome Paul David Hewson), leader degli U2.
L’immagine del
protagonista Cheyenne è ispirata a Robert Smith, leader dei Cure.
Le musiche del
film sono state scritte dal musicista David Byrne in collaborazione col
cantautore indie Will Oldham, compresi i brani della band fittizia The pieces
of shit che sono però cantati da Michael Brunnock,
un ragazzo trovato su MySpace.
Il titolo del film
This
must be the place è un tributo alla canzone omonima dei
Talking Heads, la storica band di David Byrne.
Altri titoli di Paolo Sorrentino:
- L’uomo in
più (2001)
- Le
conseguenze dell’amore (2004)
- L’amico di
famiglia (2006)
- Il divo
(2008)
La frase
“Non sto cercando me stesso. Sono in New
Mexico mica in India”
(a cura di Giorgia Braico)
Nessun commento:
Posta un commento